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La nostra famiglia

Tutto parte da qui. Dal clima in cui siamo stati generati e messi al mondo.
Il calore con cui ci hanno presi in braccio, cullati, le canzoni sussurrate per farci addormentare. Le sgridate, le urla, i silenzi, gli abbracci.

Ogni famiglia possiede il suo "repertorio" di gesti, odori, routine, parole e modi di dire che vengono ripetuti costantemente.

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Tutto parte da qui. Dal clima in cui siamo stati generati e messi al mondo.
Il calore con cui ci hanno presi in braccio, cullati, le canzoni sussurrate per farci addormentare. Le sgridate, le urla, i silenzi, gli abbracci.
Ogni famiglia possiede il suo "repertorio" di gesti, odori, routine, parole e modi di dire che vengono ripetuti costantemente.

E questo repertorio si iscrive dentro di noi, ancor prima che possiamo esserne consapevoli.
La trama colorata in cui siamo cresciuti rimane per sempre indelebile nelle nostre memorie emotive, da qualche parte nel cervello, e soprattutto nel nostro corpo. 🌈

E quando poi siamo noi a creare una nuova famiglia, quegli stessi colori riemergono prepotentemente, andando ad unirsi e intrecciarsi con quelli del nostro partner.

I due repertori si fondono, dando vita a una nuova trama colorata, sempre unica e diversa ogni volta.

La nostra famiglia. 💚


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Si può sempre cambiare

Quante volte abbiamo sentito l'espressione: "è questione di carattere, se uno nasce tondo non può morire quadrato!"...?
E in un certo senso è vero, se uno nasce abete non può morire pino marittimo. Se uno nasce mela non può morire pera.

Ma in ogni fase della nostra vita, anche quando ci sentiamo ormai adulti fatti e finiti, è sempre possibile cambiare qualche aspetto di noi.

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Quante volte abbiamo sentito l'espressione: "è questione di carattere, se uno nasce tondo non può morire quadrato!"...?
E in un certo senso è vero, se uno nasce abete non può morire pino marittimo. Se uno nasce mela non può morire pera.

Ma in ogni fase della nostra vita, anche quando ci sentiamo ormai adulti fatti e finiti, è sempre possibile cambiare qualche aspetto di noi.

È la consapevolezza a farci da guida: la comprensione di quali dinamiche ci hanno reso proprio abete e non pino, proprio pera e non mela. 🌲🍎

E, accettandoci con amore per quello che siamo, possiamo nello stesso tempo evolvere, un passo alla volta, verso ciò che per noi rappresenta "il meglio".
Per far nascere sulla nostra corteccia un piccolo germoglio, per farlo crescere giorno per giorno, per crescere insieme a lui.

Già solo intravedere il germoglio ci farà sentire alberi migliori.


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Ad ognuno la propria visione della realtà

Può capitare di stupirci quando vediamo che una persona diversa da noi reagisce ad un evento di vita in modo completamente lontano da come avremmo fatto noi.

Non capiamo perché avrebbe dovuto comportarsi così, dato che ci sembra così ovvio e scontato che avrebbe dovuto viverla in un altro modo, simile al nostro.

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Può capitare di stupirci quando vediamo che una persona diversa da noi reagisce ad un evento di vita in modo completamente lontano da come avremmo fatto noi.
Non capiamo perché avrebbe dovuto comportarsi così, dato che ci sembra così ovvio e scontato che avrebbe dovuto viverla in un altro modo, simile al nostro.

Ma la Psicologia ci aiuta a capire che se in una stanza ci sono 20 persone che vivono lo stesso identico evento, esisteranno anche 20 reazioni diverse di risposta a quello stesso evento!
Perché 20 sono le menti che "filtrano" in modo differente la realtà circostante. 👥
Come scrive lo psicoterapeuta Bruno Bara, mio formatore:
"Non esiste un valore assoluto per nessun accadimento di vita: è l'individuo che lo sta vivendo in prima persona ad attribuirgli un significato".

Compreso questo, diventa più facile aprirsi e ammorbidirsi di fronte ad opinioni diverse dalle nostre, a reazioni lontane dai nostri principi, a persone che ci sembra di non capire.

🔸La morbidezza prende il posto della durezza.
🔸La rigidità diviene allora flessibilità.
🔸E un senso di "apertura e accettazione" ci rende meno chiusi e respingenti.


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Il respiro: l'amico che riesce sempre a rassicurarmi

L'hai mai sentita dentro di te questa sensazione? 

Quando sei molto stanco, stressato, alienato, quando senti di non essere "centrato" e calmo, quando sei circondato da persone con cui non stai bene...e all'improvviso ricordi a te stesso di fare un bel respiro, magari anche più di uno, e magari socchiudendo anche gli occhi.

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L'hai mai sentita dentro di te questa sensazione? 
Quando sei molto stanco, stressato, alienato, quando senti di non essere "centrato" e calmo, quando sei circondato da persone con cui non stai bene...e all'improvviso ricordi a te stesso di fare un bel respiro, magari anche più di uno, e magari socchiudendo anche gli occhi.

E a quel punto tutto si placa, per un istante. Senti il flusso d'ossigeno che si irradia nel tuo corpo e rinfresca la tua mente, sei totalmente immerso in questo.
Donando leggerezza e freschezza, il respiro ti rassicura, ti sussurra "ora sei a casa". 💙

Tutto ciò che ti faceva sentire schiacciato diviene allora un pochino più sopportabile, tollerabile.
Riaprendo gli occhi ti sembra di poterti osservare dall'alto, con un sereno distacco, confidente che tutto questo peso passerà, con il cuore rassicurato.

Che possa il respiro diventare per te una ricarica di armonia, una dimora di pace, uno strumento da usare nel quotidiano! 
In qualunque luogo, soprattutto in quelli più difficili, e in qualsiasi momento.


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Video delle posizioni del "saluto al sole", per poterlo praticare a casa

Trovare energia, equilibrio e distensione con una pratica fluida e dinamica

Ecco per voi la sequenza delle posizioni yoga che compongono il "saluto al sole" (in sanscrito "surya namaskar A).

Oltre al video della sequenza, riporto qui sotto alcune brevi indicazioni per praticare al meglio ogni passaggio:

  • Dalla posizione eretta (piedi radicati a terra; addome che rientra all'altezza dell'ombelico; scapole aperte dietro la schiena) inspirare portando le mani congiunte verso l'alto, lo sguardo segue la direzione delle mani.
     
  • Girare i palmi delle mani verso l'esterno ed espirando scendere con la schiena dritta verso il basso, con le braccia che si aprono lateralmente, guardando in avanti finché la testa scende all'altezza del bacino.
     
  • Continuando l'espirazione rilassare la testa e la schiena, appoggiando le mani a terra (o dove arrivano). Spingere i glutei verso l'alto.
     
  • Allungare la schiena inspirando.
     
  • Flettere le ginocchia e appoggiare le mani a terra, ed espirando portare i piedi indietro (uno alla volta o entrambi con un salto). Piegare i gomiti e scendere con la schiena dritta come una tavola (versione più semplice: appoggiare la ginocchia a terra).
     
  • Portare il peso sui dorsi dei piedi e il bacino verso terra, inspirando. Nel frattempo il petto si apre e le scapole si avvicinano dietro la schiena.
     
  • Ruotare le dita dei piedi portando il peso sugli avampiedi ed espirando assumere la posizione del "cane a testa in giù". Mantenerla per 5 respirazioni profonde (sollevando i glutei verso l'alto, portando i talloni a terra, il mento verso lo sterno, e lo sguardo verso l'ombelico).
     
  • Flettere le ginocchia, guardare in avanti, spostare il peso del corpo in modo che le spalle si allineino ai polsi, e portare i piedi in mezzo alle mani (uno alla volta o entrambi con un salto).
     
  • Allungare la schiena inspirando.
     
  • Rilassare la schiena verso il basso espirando.
     
  • Con le braccia aperte tornare con la schiena verso l'alto come all'inizio della sequenza, inspirando, e unire i palmi delle mani.
     
  • Infine espirando riportare la braccia ai lati del corpo.

La musica che usavamo a lezione durante questa sequenza è Let it go - James Bay.

Non mi resta che augurarvi buona pratica...che l'energia del saluto al sole possa espandersi nel vostro corpo!


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Quando e come mi prendo cura di me?

Come provare a farlo nella nostra movimentata routine

Come riesco a prendermi cura di me stesso?
Quali sono le attività in cui sento di donarmi gentilezza e amore mentre le svolgo?
Nel chiedercelo magari ci verranno in mente molti modi in cui riusciamo a volerci bene, o forse ora non ce ne sovviene nemmeno uno...

Spesso le attività che svolgiamo nelle nostre giornate sono tutte tese a un certo obiettivo, sono legate a una performance che vogliamo raggiungere. Durante il nostro lavoro quotidiano, o anche solo mentre facciamo la doccia o da mangiare, la mente è infatti spesso tutta concentrata su quello che "stiamo producendo", per noi o per gli altri, piuttosto che su "come ci sentiamo" mentre lo facciamo. Con il procedere della routine ci sembra così di non avere molti spazi in cui dedicarci con pace e armonia a noi stessi, o comunque che questi momenti siano sempre troppo pochi e brevi.

Può succedere così di sentirci impreparati nel chiederci come ci prendiamo cura di noi stessi durante la nostra normale quotidianità...
E forse la mente ci sussurra anche che in fondo sia impossibile farlo, viste le mille cose che ci sono sempre da fare, e la società così frenetica entro cui abitiamo.

La buona notizia è che possiamo sempre scegliere di introdurre attimi destinati alla cura gentile di noi stessi, tutto parte dalla nostra testa.

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Come farlo?

  • Chiedersi come le nostre abitudini si sono sedimentate nel tempo è un ottimo primo passo. Come occupo il mio tempo? Soprattutto i cosiddetti "momenti liberi"?
    Li riempio con altre attività destinate a raggiungere un risultato, sentendomi soddisfatto solo al loro raggiungimento? Ne approfitto per pianificare i miei impegni, il lavoro e le altre responsabilità che sento addosso? Mi annoio? Mi stordisco con i social network?
     
  • Provo a non giudicarmi, a darmi una pacca sulla spalla, se dovessi accorgermi che la mia routine si è riempita negli anni più di "cose da fare", che di momenti in cui "volermi bene".
    Con leggerezza provo a generare un'intenzione dentro di me. Che possa scegliere più spesso di scendere dalla corsa della vita per stare davvero in contatto con me, con amore e gentilezza. 
    Come una mamma che si prende cura del suo bambino bisognoso di attenzioni, possiamo generare verso di noi quella stessa dedizione e tenerezza, se ci alleniamo a farlo.
    Questo atteggiamento benevolo ci potrà essere di aiuto nel contattare i nostri veri bisogni che ci guidano attimo dopo attimo, e nel provare a soddisfarli:
    Il mio corpo è stanco e ha bisogno di fermarsi? Desidero abbracciare una persona che amo? Ho bisogno di un po' di silenzio? Sto respirando fluidamente o sono in apnea?
     
  • Mentre sono immerso nella routine cerco di rispettare il mio corpo e le mie emozioni, donando ad essi molta più attenzione di quella a cui sono abituato a dare loro.
    E' questione di brevissimi istanti, le altre persone nemmeno se ne accorgono. Tutto succede nella mia testa: scelgo di monitorare il più spesso possibile come stanno il mio corpo e le mie emozioni. Scoprirò cose molto interessanti e preziose, e aumenterà la mia percezione di "volermi bene".
     
  • Scelgo un luogo tranquillo e pratico la meditazione cullare il cuore, ogni volta che sento di voler accogliere con apertura il mio stato emotivo, soprattutto quando è abitato da emozioni difficili da affrontare. Ecco la traccia audio di questa particolare meditazione:

Ogni volta sarà un'esperienza diversa, perché ogni volta le emozioni saranno uniche e differenti. Ma ciò che coltiveremo con questa meditazione sarà sempre l'intenzione di aprire il nostro cuore a tutto quello che sentiamo, senza giudizi o rigide aspettative. Non sarà facile, soprattutto all'inizio, ma possiamo allenarci donando pazienza e un dolce sorriso a noi stessi.

Buona pratica!


Sharon Salzberg approfondisce come coltivare un atteggiamento di gentilezza amorevole, verso di sé e verso gli altri nel suo libro L'arte rivoluzionaria della gioia.

Che io possa essere felice,
che io possa essere al sicuro, libero dalle avversità,
che io possa avere la pace nel cuore e nella mente,
che io possa essere libero dalla sofferenza fisica,
che io possa avere cura di me stesso con gentilezza e saggezza.

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Psicologa Bergamo e provincia - dott.ssa Sara Citro

Articoli curati dalla Dott.ssa Sara Citro, Psicologa, Psicoterapeuta ed insegnante Mindfulness.


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