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Vivi o sopravvivi?

A volte attendiamo la “perfezione” per poterci godere la Vita. Ma, chissà perché, quella condizione perfetta per poter vivere alla fine sembra non arrivare mai!

Fatichiamo ad accettare le mille sfumature grigie delle nostre esistenze, tendiamo a suddividerle in momenti BIANCHI e momenti NERI.

Attendiamo la fine della settimana per poter finalmente vivere nel week end.
Attendiamo la fine di un sintomo/fastidio fisico per poter tornare a sorridere, ridere, o pronunciare quelle parole magiche “ti voglio bene”, “ti amo”.
Attendiamo di cambiare lavoro, perché solo così ci sentiremo persone realizzate e felici.

Così facendo, trascorriamo più tempo ad aspettare la stagione successiva piuttosto che a goderci il caldo e il freddo della stagione presente.
Demonizziamo l’inverno in attesa dell’estate, ma appena viene il caldo rimpiangiamo un po’ di fresco che possa acquietare il sudore.

Ma la Vita è QUI e ADESSO!
La perfezione è solo un’allucinazione visiva, una mera illusione ottica.

E mentre rincorriamo la perfezione, staremo solo SOPRAVVIVENDO.
Saremo ciechi alla Vita, rinunceremo alle vere gioie che abbiamo a portata di mano, perché non le vediamo proprio, troppo intenti a rincorrere un’illusione.

Ma sei sicuro di voler solo sopravvivere.
Dipende tutto da te. Apri gli occhi, e risvegliati.

(Queste riflessioni accompagnano ogni mio risveglio al mattino, momento della giornata in cui si fa più intensa dentro di me quella ricerca di perfezione. Ogni giorno lo ricordo a me stessa: di tornare qui, di lasciar andare le aspettative di perfezione, di radicarmi nella stagione presente. Perché anche la ricerca dell’accettazione non è perfetta, e mai lo sarà, va semplicemente nutrita e innaffiata di attenzione ogni giorno).

[Questa foto l’ho scattata quest’oggi al risveglio. E ho sorriso, accorgendomi di quanta bellezza c’è anche oggi, in questa giornata imperfetta!] ☀️

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Il tempo della Cura

Alcune riflessioni su questo tempo difficile che stiamo attraversando, pubblicato su l’Eco di Bergamo il giorno 21 Aprile 2020.

ARTICOLO PUBBLICATO SU L’ECO DI BERGAMO IL GIORNO 21 APRILE 2020

Una foto scattata da casa mia durante la quarantena, con l’Ospedale Papa Giovanni XXIII (Bg) incorniciato da Città Alta.

Una foto scattata da casa mia durante la quarantena, con l’Ospedale Papa Giovanni XXIII (Bg) incorniciato da Città Alta.

Come lo ricorderai?

Lo ricorderò come il il tempo della Cura.

La Cura dei nostri parenti e amici malati, che con impotenza abbiamo dovuto delegare interamente alle mani degli operatori delle ambulanze, degli infermieri e dei medici degli ospedali.

La Cura dei nostri cari scomparsi, che con sofferenza abbiamo dovuto delegare a chi ha incontrato il loro sguardo per l'ultima volta, mentre li ricopriva con teli imbevuti di disinfettante.

La Cura degli operatori delle pompe funebri e dei militari, che hanno accompagnato i loro corpi verso gli ultimi istanti qui sulla terra.
La Cura dei sacerdoti, che al di fuori delle camionette li hanno benedetti come mai hanno fatto con altri fratelli cristiani.

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La Cura potente e meravigliosa inviata da lontano, ogni volta che raggiungiamo con il pensiero chi sta male o chi amiamo ma non possiamo abbracciare.
La Cura nel chiedere "come stai oggi?", la domanda più popolare e importante dei nostri scambi quotidiani.
La Cura nel rispondere a quella domanda, per rassicurare il cuore appeso a un filo in attesa di buone notizie.

La Cura che poniamo pregando, meditando, o semplicemente raccogliendoci nel silenzio.

🌿

La Cura nel rispettare regole condivise, anche se richiedono qualche sacrificio.
La Cura verso figli, genitori, mariti, mogli, sorelle, fratelli e nonni, ogni volta che rinunciamo a vederli per proteggere la loro vita.

La Cura che stiamo donando alla nostra casa, rifugio di sicurezza verso cui essere grati.
Forzatamente fermi, curiamo ogni suo angolo, lo puliamo, lo ordiniamo con dedizione.
Balconi, terrazzi e finestre non rappresentano più la sede di sigarette fumate di fretta, ma divengono dimore di luce e ossigeno dove poter sostare e respirare.

🌬️

La Cura di quel vicino di casa di cui forse ignoravi l'esistenza, che in pigiama dalla sua finestra scambia qualche parola con te, o addirittura va a farti la spesa.

La Cura di chi ogni giorno va al lavoro, con la paura dietro la mascherina, perché il suo contributo è troppo importante per fermarsi.

La Cura che dedichiamo al nostro corpo, tutti consapevoli della sua vulnerabilità e provvisorietà.
Ogni giorno curiamo le nostre ferite, fisiche ed emotive, che questa "guerra" ci sta arrecando. Parola bellica che tanti stanno usando, dal suono forse inappropriato per chi la guerra davvero la subisce, o l'ha attraversata, ma purtroppo consona se contiamo i troppi innocenti caduti.

L'attesa della Cura, quella del vaccino, l'unica e sola che davvero ci farà vincere.
La Cura nella sperimentazione messa in atto da medici, biologi, chimici e ricercatori, ai quali andrà tutta la nostra riconoscenza quando un giorno ci comunicheranno che il vaccino è pronto per essere utilizzato.

La Cura nelle parole scelte da Papa Francesco, che sotto la pioggia in Piazza San Pietro ci ricorda che siamo tutti sulla stessa barca, e che nessuno si salva da solo.

La Cura nell'emettere donazioni piccole o gigantesche, nel costruire ospedali da campo in poco più di una settimana, creando così gesti e azioni dalla risonanza salvifica.

Lo ricorderemo come il tempo in cui stringerci come mai davvero avevamo fatto, unendo i nostri cuori lontani in un abbraccio umanitario e pieno di Amore.

Quell'Amore potente e commovente, che nutre e muove ogni nostro gesto di Cura.
Quell'Amore a cui va tutti i giorni il nostro Grazie.

💚

Quell'Amore che ci Salverà.

🙏

Sara Citro
Bergamo

Ecco l’articolo completo pubblicato su l’Eco di Bergamo il 21.04.2020

Ecco l’articolo completo pubblicato su l’Eco di Bergamo il 21.04.2020

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Mi posso fidare?

Tanti disturbi psicologici di noi esseri umani sono "disturbi della fiducia".

Abbiamo imparato a non fidarci...di noi stessi, delle persone che ci hanno messo al mondo, di nostro marito o nostra moglie, dei medici, del mondo, della vita.

Ma soltanto ritrovando la possibilità di fidarci potremmo davvero vivere una vita piena, ricca, bella e gioiosa!

Tanti disturbi psicologici di noi esseri umani sono "disturbi della fiducia".

Abbiamo imparato a non fidarci...di noi stessi, delle persone che ci hanno messo al mondo, di nostro marito o nostra moglie, dei medici, del mondo, della vita.


Abbiamo dentro delle ferite che ci hanno obbligato, per poter sopravvivere, a difenderci. Chiudendoci. Non fidandoci. Non osando più. Credendo in questo modo di evitare di soffrire ancora.


Ma soltanto ritrovando la possibilità di fidarci potremmo davvero vivere una vita piena, ricca, bella e gioiosa!

Abbassiamo le difese, e prendiamoci cura delle nostre sofferenze. Non chiudiamole dentro dei muri, ma diamo loro la voce che si meritano.


Quella voce, se la ascoltiamo profondamente, ci starà dicendo che ha un disperato bisogno di tornare a fidarsi.


🌸


Diamole valore, diamole ascolto.


Fidiamoci innanzitutto delle nostre sensazioni, quelle vere, autentiche, di pancia. Sono le nostre prime alleate.


E poi, lentamente, espandiamo la nostra fiducia alle persone a noi care, ai nostri amici, ai nostri colleghi, alle persone che ci circondano.

In fondo, sono tutti esseri umani come noi, imperfetti esseri umani che molto spesso sbagliano, e a volte ci feriscono anche, senza forse neanche saperlo.


Un passo alla volta torneremo a fidarci anche della "vita", come quando eravamo piccoli, e guardavamo il mondo con gli occhi innamorati.


🌷

 

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Una genuina curiosità

Di cosa hanno bisogno i nostri bambini? 🐻

Che cosa possiamo donare loro di veramente prezioso? 💫

Un pizzico della nostra curiosità, quella vera, quella autentica.

La curiosità verso il loro "mondo", fatto di storie, emozioni, sogni, delusioni, voglia di essere loro stessi.

Di cosa hanno bisogno i nostri bambini? 🐻

Che cosa possiamo donare loro di veramente prezioso? 💫

 

Un pizzico della nostra curiosità, quella vera, quella autentica.

La curiosità verso il loro "mondo", fatto di storie, emozioni, sogni, delusioni, voglia di essere loro stessi.


Quando si sentono davvero visti da un paio di occhi curiosi, possono esplorare con più fiducia la loro esperienza interna. Sentono che c'è spazio per esprimersi, sentono che noi adulti gli stiamo donando quello spazio.


LO SPAZIO DI ESISTERE, nelle loro forze ma soprattutto nelle loro vulnerabilità, che li rende unici e veri. 🌱


Quando invece non siamo curiosi, o proviamo ad esserlo in modo forzato e costruito, loro se ne accorgono.

Sì, perché i bambini hanno dei poteri speciali: non hanno ancora sviluppato le capacità linguistiche raffinate di noi adulti, ma sentono tutto, si accorgono di tutto!

Non sono in grado di dirci "mamma, per favore, incuriosisciti un po' di me", ma incassano il colpo diventando a loro volta poco curiosi di sé stessi.

Incassano il colpo credendo che ciò che esiste dentro di loro forse non è poi così importante, se non ha destato l'interesse di mamma e papà.


Un dono speciale che possiamo fare loro è nutrire la nostra curiosità verso ogni dettaglio del loro essere, guardandoli negli occhi, esplorando le loro espressioni, interessandoci autenticamente.

 

🌺


Un bambino che si sente "visto" oggi, diverrà un adulto che potrà e saprà guardarsi dentro domani, con coraggio e fiducia.

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Ridere per stare bene

Quand'è l'ultima volta che hai riso insieme a qualcuno? Lo fai spesso? 

Ridere insieme ad un'altra persona è uno dei modi più evoluti e sorprendenti che abbiamo per stare in relazione. 😀

Quand'è l'ultima volta che hai riso insieme a qualcuno? Lo fai spesso?

Ridere insieme ad un'altra persona è uno dei modi più evoluti e sorprendenti che abbiamo per stare in relazione. 😀

I nostri sguardi si incontrano, c'è complicità, alleanza, una meravigliosa energia positiva e pura circola e abbonda tra noi. 
Che sia una risata leggera o una risata profonda, il rapporto tra essere umani non può che risplendere quando ci lasciamo andare a queste emozioni. 🦋

Per qualcuno di noi è un processo spontaneo e naturale, per altri richiede una certa fatica.
Sì, perché "concedersi" di ridere può non essere un fatto scontato. Significa fidarsi, affidarci, lasciarci andare, e soprattutto sentire che "meritiamo" questa GIOIA CONDIVISA.

A volte apprendiamo nella nostra vita che non possiamo permetterci di ridere, o di ridere troppo, perché per svariate ragioni chi ci cresce ci ha mandato questi messaggi. Molto spesso inconsapevolmente, senza saperlo.

Ma una volta adulti, possiamo scegliere di ridere, possiamo ricercare questo tipo di momenti con le persone a noi vicine, possiamo recuperare tutte quelle emozioni di gioia condivisa che forse abbiamo nutrito poco.

Perché tutti ci meritiamo di ridere, di gioire.

Anche tu.

🎈

Concedersi di ridere

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Cosa può insegnarci l'autunno?

 🍁 Le foglie d'autunno sono le protagoniste del LASCIAR ANDARE. 🍁

Si lasciano cadere dall'albero, affidandosi a qualcosa di più grande, la gravità.

Non sbuffano, non combattono, non si attaccano al ramo con tutte le loro forze. Semplicemente lasciano essere, lasciano che accada ciò che deve accadere.

 

Si ARRENDONO alla natura, alla vita.

Non da deboli, ma da coraggiose. Anche se non sanno cosa troveranno per terra nel loro cadere, si adagiano con eleganza e fiducia.

🍁 Le foglie d'autunno sono le protagoniste del LASCIAR ANDARE. 🍁

Ecco cosa possiamo imparare da loro:

• Senza resistenza, senza sforzo, quando è tempo di andare, se ne vanno. 🍂

Si lasciano cadere dall'albero, affidandosi a qualcosa di più grande, la gravità.

Non sbuffano, non combattono, non si attaccano al ramo con tutte le loro forze. Semplicemente lasciano essere, lasciano che accada ciò che deve accadere.


Si ARRENDONO alla natura, alla vita.


Non da deboli, ma da coraggiose. Anche se non sanno cosa troveranno per terra nel loro cadere, si adagiano con eleganza e fiducia.


💚 Che tu possa, come le foglie, "arrenderti" a ciò che la vita ha deciso di donarti. Senza lottare, accogli le tue emozioni con coraggio, soprattutto quelle più dolorose.

Lascia che tutto accada nello spazio del tuo cuore, rimani presente in modo pieno a te stesso. Lascia che tutto accada, semplicemente. 💚


• Prima di staccarsi dall'albero le foglie fanno una festa in maschera: c'è chi decide di vestirsi di rosso, di verde o di giallo. 🍂

Se le guardi rimani affascinato dai loro colori caldi e coinvolgenti!


Mi piace pensare che sia il loro modo per OMAGGIARE il tempo vissuto insieme a quell'albero. Prima di lasciarlo andare, gli dedicano una festa di ringraziamento.


💚 Che tu possa, come le foglie, sentirti riconoscente per ciò che è stato, anche se ora è tempo di congedarsi.

Lasciar andare dona una grande pienezza, se ci diamo la possibilità di festeggiare ciò che stiamo lasciando.

Una pienezza commovente, che scalda il cuore e ci rende più forti per affrontare ciò che ora ci aspetterà. 💚


• Le foglie non sono mai da sole. 🍂


Non è destino di una sola foglia quello di andarsene, chi prima chi dopo tutte si staccano.

E quando precipitano, anche sulla terra non sono sole, ma vanno a formare tappeti colorati e bellissimi.


Sono UNITE in tutto il percorso.


💚 Che tu possa, come le foglie, sentirti unito agli altri esseri umani intorno a te. Anche loro fanno fatica a lasciar andare, non sei da solo.

Siamo parte tutti di una stessa umanità, non dimenticarlo.


E così uniti, possiamo comprenderci e aiutarci, per giungere pronti all'arrivo dell'inverno. 💚

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Far splendere le relazioni

Quando riusciamo a comunicare bene, possiamo godere di una buona relazione. Quando inciampiamo in errori di comunicazione, allora ecco che facciamo pasticci e ci allontaniamo.


Potremmo considerare la nostra capacità di COMUNICARE un elemento indispensabile per creare BUONE RELAZIONI con gli altri.🌲


Ma quali sono gli ingredienti essenziali per riuscire ad avere una comunicazione funzionale?

•  Quando riusciamo a comunicare bene, possiamo godere di una buona relazione.

•  Quando inciampiamo in errori di comunicazione, allora ecco che facciamo pasticci e ci allontaniamo.


Potremmo considerare la nostra capacità di COMUNICARE un elemento indispensabile per creare BUONE RELAZIONI con gli altri. 🌲


Se comunichiamo in modo chiaro, umile e coerente...il nostro partner ci starà vicini facilmente, il vicino di casa non avrà motivi per avercela con noi, il collega di lavoro ci rispetterà.


Ma quali sono gli ingredienti essenziali per riuscire ad avere una comunicazione funzionale?


💬 Avere chiaro per prima io cosa sento, cosa penso, come sto.


Serve un lavoro di consapevolezza su noi stessi prima di entrare in contatto con l'altro, altrimenti il malcapitato si troverà scaraventati addosso idee, emozioni, sensazioni nostre in modo confuso e ingiusto.

A volte serve prendersi un tempo per questo.

A volte non è per nulla facile capire cosa ci frulla in testa, e allora diventa saggio creare uno spazio nel cuore per accogliere, comprendere e riordinare. 🌺

Piuttosto posticipiamo il confronto ad un altro momento, quando nella nostra mente saranno tornati ordine e chiarezza.


💬 Se riesco ad esprimermi con una buona sintesi, allora sono nella strada giusta.


Spesso mandiamo vocali WhatsApp interminabili, lunghi e complessi. Oppure andiamo avanti ore a discutere con il nostro partner, con la sensazione di non aver mai davvero toccato il punto.

In questi casi è bene fermarsi, domandandosi: "come posso riassumere ciò che voglio dire in una frase?". 👆

Magari sarà necessario fare più tentativi, ma quando avremo trovato quella frase, sarà più semplice parlare davvero del problema e farci capire.


💬 Se quel messaggio che voglio comunicare lo ricevessi io, come ci rimarrei?


È una sorta di prova del 9 matematica: una volta chiaro ciò che voglio dire, e trovata una formula corta con cui esprimerlo, mi domando se tutto gira oppure no.

Per farlo mi pongo per un attimo nei panni dell'altro, provando ad immaginare cosa proverei al suo posto.

➡️ Se ciò che ipotizzo di provare corrisponde a ciò desidero esprimere, procedo.

➡️ Se invece mi suscita altre sensazioni, allora meglio aggiustare il tiro.


Proviamo a vivere la nostra capacità di comunicare come qualcosa di flessibile e aperto al cambiamento, lavoriamo prima di tutti su di noi, per poi incontrare l'altro.

In questo modo, le nostre relazioni non potranno che splendere. 🌸

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Sei disposto a leggere il tuo racconto?

È più facile andare al cinema, perdersi in un romanzo, o spettegolare di qualcuno. Lo so.

Quando si tratta della storia di qualcun'altro - un amico, il vicino di casa, il protagonista di un film o di un libro - non ci tiriamo indietro, anzi, ci lasciamo appassionare da tutti i dettagli della loro storia.

Molto più faticoso è invece guardare il nostro racconto, le pagine che compongono il libro della nostra vita. Certi capitoli addirittura meglio non aprirli neanche. Vero? 📖

È più facile andare al cinema, perdersi in un romanzo, o spettegolare di qualcuno. Lo so.

Quando si tratta della storia di qualcun'altro - un amico, il vicino di casa, il protagonista di un film o di un libro - non ci tiriamo indietro, anzi, ci lasciamo appassionare da tutti i dettagli della loro storia.

Molto più faticoso è invece guardare il nostro racconto, le pagine che compongono il libro della nostra vita.
Certi capitoli addirittura meglio non aprirli neanche. Vero? 📖

Le storie degli altri a volte servono proprio per "distrarci" dalla nostra, o per farci vivere emozioni che crediamo di non poterci permettere...per poterci commuovere, arrabbiare, intenerire, per poter sperare in qualcosa di diverso.

Tutto questo è utile e di per sé non è dannoso.

Ma sappiamo nel profondo che il vero INCONTRO arriva quando guardiamo dentro noi stessi, anche a costo di dover rileggere pagine e pagine sepolte del nostro libro. 💚

· Ogni volta che lo apriamo con coraggio, la nostra storia si modifica. 
· Ogni volta che il cervello ricorda e condivide le memorie con qualcuno, qualcosa cambia: i macigni possono trasformarsi in perle preziose, i sapori amari possono divenire sagge consapevolezze. 🌿

Abbiamo bisogno di tirar fuori le lacrime congelate nel freezer, le risate chiassose ma implose nella pancia, la voce della rabbia che non ha potuto urlare.

Perché siamo esistiti, ma spesso non abbiamo potuto esprimerlo.

È giunto il momento di prenderci cura di noi:
guardare indietro, per andare avanti con coraggio.

🌸

Guardarsi dentro

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Il cambiamento

Come è cominciato il tuo lunedì?
Ti sei dato nuovi propositi per la settimana? 📝
(Comincio la dieta - Non mangio più le unghie - Andrò in palestra tutti i giorni)

Se così fosse, prova a fare un grande respiro dentro di te. 🌫 Lascia andare con l'espirazione la sensazione che qualcosa "non vada bene" e che tu sia da "aggiustare". Non è così.

Spesso la mente crea liste di cose da modificare di noi stessi, quando percepisce l'inizio di qualcosa di nuovo.
L'inizio della settimana, l'inizio dell'estate, l'inizio del nuovo anno, l'inizio di un nuovo lavoro...

Come è cominciato il tuo lunedì?
Ti sei dato nuovi propositi per la settimana? 📝
(Comincio la dieta - Non mangio più le unghie - Andrò in palestra tutti i giorni)

Se così fosse, prova a fare un grande respiro dentro di te. 🌫 Lascia andare con l'espirazione la sensazione che qualcosa "non vada bene" e che tu sia da "aggiustare". Non è così.

Spesso la mente crea liste di cose da modificare di noi stessi, quando percepisce l'inizio di qualcosa di nuovo.
L'inizio della settimana, l'inizio dell'estate, l'inizio del nuovo anno, l'inizio di un nuovo lavoro...

È sicuramente una bella occasione per metterci in discussione, per migliorarci.
Ma...attenzione allo SPIRITO con cui lo facciamo❕

Se non accompagniamo il cambiamento con la simpatia, l'amore e il rispetto verso noi stessi, entreremo in un circolo di aspettative deluse e frustrazione.

Cambiare è un lavoro lungo e delicato.
Anche se si tratta di aspetti apparentemente "banali" che vogliamo modificare, richiede parecchio tempo e dedizione.

È un incontro con le nostre vulnerabilità, un atto di coraggio. E per questo ha bisogno di una dose massiccia di AMORE VERSO NOI STESSI, non di dita puntate addosso.

Non possiamo buttarci nel fiume a piedi scalzi buttando via le scarpe vecchie. 🌊
Quelle scarpe ci hanno fatto arrivare fino al fiume, anche se ormai malandate. 
E quelle stesse scarpe ci daranno un luogo asciutto e rassicurante quando riemergeremo dall'acqua.

Noi siamo entrambe le cose: le scarpe vecchie e il desiderio di cambiamento. 
La strada è aprirci e includere tutto...procedere nella strada del cambiamento con lentezza e attenzione, abbracciando i noi di ieri, di oggi e di domani.
💖
Volendoci bene.

Le scarpe vecchie e il desiderio di cambiamento

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Tutto comincia da qui

Il mandato evolutivo dell'essere umano è "costruire relazioni"...e come e in che modo farlo lo impariamo nelle primissime relazioni con i nostri genitori.

Sii curioso verso la tua storia di vita.

Sii delicato e attento con la vita che a tua volta crescerai tra le tue braccia.

Nella relazione con chi si è preso cura di te, hai iniziato a vivere. 🐣

·  Nei suoi occhi, hai potuto riconoscerti.

·  Nei suoi abbracci, hai appreso i confini del tuo corpo.

·  Nella consolazione al tuo pianto, hai sperimentato la possibilità di affidarti a qualcuno.


Non sottovalutare i primissimi anni di vita: le ricerche stanno dimostrando sempre più la loro rilevanza nella costituzione del carattere di una persona. 🌱

In particolare i primi 2 anni, di cui non abbiamo memoria cosciente, ma che sono custoditi indelebili nelle nostre "memorie procedurali implicite".


Non siamo gemme solitarie, la relazione con gli altri è per noi ossigeno.

Il mandato evolutivo dell'essere umano è "costruire relazioni"...e come e in che modo farlo lo impariamo nelle primissime relazioni con i nostri genitori.

Sii curioso verso la tua storia di vita.

Sii delicato e attento con la vita che a tua volta crescerai tra le tue braccia.


È preziosa.


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Psicologa Bergamo - Relazione primi anni di vita

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Psicologa Bergamo e provincia - dott.ssa Sara Citro

Articoli curati dalla Dott.ssa Sara Citro, Psicologa, Psicoterapeuta ed insegnante Mindfulness.


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