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La mia Mindful Eating - Storia di un percorso verso il Natale

LA MIA MINDFUL EATING - Storia di un percorso verso il Natale

Il 4 novembre 2019 ho deciso di iniziare un percorso di Mindful Eating verso il Natale, in cui ogni giorno impegnarmi ad essere consapevole durante i momenti dei pasti.

Sono ormai trascorsi quasi 50 giorni ed è giunto il momento di fare un bilancio, o meglio un riassunto, delle esperienze provate e sperimetate!

La mia fatica più grande non è stata praticare tutti i giorni, come potevo aspettarmi, ma condividere sui social quotidianamente un post della mia esperienza. Perchè per far questo dovevo “preoccuparmene” durante il momento del pasto, pensando ad una foto bella da scattare, farla, ma senza che questo inquinasse la mia pratica. Inoltre dovevo poi dedicare del tempo alla creazione del post finito il pasto, o alla sera terminato il lavoro, rischiando di togliere tempo al momento presente.

Questo indica l’ambivalenza che esiste dentro il mondo virtuale della condivisione: ottimo e potente mezzo per poterci incontrare, connettere, e appassionarci insieme, ma anche terribile poteziale nemico della consapevolezza.

Ecco un video con un piccolo spunto per limitare il rischio del disturbo del cellulare a tavola (e non solo).

Per i primi 35 giorni ho tenuto fede all’impegno di condividere ogni giorno, al 36esimo giorno mi sono fermata a riflettere. Ascoltandomi, ho capito che a quel punto del percorso era più rispettoso per me condividere soltanto quando questo non mi toglieva tempo alla vita. Ho perso in continuità sui social, ma ho guadagnato rispetto, morbidezza e gentilezza verso me stessa, a discapito dei “devo” rigidi che a volte la mente tende ad imporre.

Ma cosa ho sperimentato in questo percorso?

Sono entrata ancora più in contatto con i 9 TIPI DI FAME, che conoscevo bene nella teoria ma ancora mai avevo così ben esplorato nella pratica.

Ecco un video in cui spiego nel dettaglio di cosa si tratta.

Tra tutte, è la potenza della FAME DEGLI OCCHI che più mi ha colpito.
Anche se l’organismo è pieno, sazio e appagato, vedere determinati alimenti è estremamente affascinante…tanto che a volte conviene non averli proprio nella dispensa per non “cascare” in tentazione!

Ma fermandomi prima di agire in automatico, e chiedendomi “CHI HA DAVVERO FAME?”, è stato possibile non divenire vittima dei miei occhi, rispettando in modo più sano e saggio il mio corpo.

Mi riferisco ad esempio ai cioccolatini della dispensa, i datteri, i confetti, e tanti altri dolcetti che sono stati in queste settimane le mie fonti di tentazione, soprattutto come chiusura dolce alla fine dei pasti.

Un aspetto chiave in questo processo è stato disporre di tanta GENTILEZZA nei miei riguardi, così da non vivere la scelta del cibo come una lotta o un’imposizione rigida, ma come una proposta sana che la mente esprime al corpo.

Più volte mi sono ripetuta questa frase “Rendi la mente a servizio del corpo, non il corpo a servizio della mente”.

Non sempre però riusciamo a far dialogare in modo armonico e sereno pensieri e istinti corporei, e quando questo accade occorre ricorrere al doppio della gentilezza!

Quando non sono riuscita in questo, ho provato a PERDONARMI. E al pasto successivo mi sono detta “questo è un altro inizio”.
Ogni giorno, ogni pasto, è stato un inizio.

Ogni giorno, ogni pasto, è e sarà un inizio.

Al termine di questi 50 giorni mi sento più IN CONTATTO con il cibo, più allenata a guardarlo, annusarlo, e gustarlo con attenzione, anche se si tratta di cibi che conosco e mangio da una vita. Proprio ieri mi sono accorta che il gusto della parte dura e bianca della costa è molto simile al gusto della barbabietola rossa. :-)

Mi sento più CURIOSA verso il cibo, più curiosa verso il mio rapporto con il cibo.

Ecco alcuni scatti di questo percorso.

Ovviamente questo cammino consapevole verso il Natale non avrà fine con il 25 dicembre!

Con questo allenamento “intensivo” appena fatto, sarà più semplice e immediato continuare nel mio viaggio dell’ALIMENTAZIONE CONSAPEVOLE.

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Mi posso fidare?

Tanti disturbi psicologici di noi esseri umani sono "disturbi della fiducia".

Abbiamo imparato a non fidarci...di noi stessi, delle persone che ci hanno messo al mondo, di nostro marito o nostra moglie, dei medici, del mondo, della vita.

Ma soltanto ritrovando la possibilità di fidarci potremmo davvero vivere una vita piena, ricca, bella e gioiosa!

Tanti disturbi psicologici di noi esseri umani sono "disturbi della fiducia".

Abbiamo imparato a non fidarci...di noi stessi, delle persone che ci hanno messo al mondo, di nostro marito o nostra moglie, dei medici, del mondo, della vita.


Abbiamo dentro delle ferite che ci hanno obbligato, per poter sopravvivere, a difenderci. Chiudendoci. Non fidandoci. Non osando più. Credendo in questo modo di evitare di soffrire ancora.


Ma soltanto ritrovando la possibilità di fidarci potremmo davvero vivere una vita piena, ricca, bella e gioiosa!

Abbassiamo le difese, e prendiamoci cura delle nostre sofferenze. Non chiudiamole dentro dei muri, ma diamo loro la voce che si meritano.


Quella voce, se la ascoltiamo profondamente, ci starà dicendo che ha un disperato bisogno di tornare a fidarsi.


🌸


Diamole valore, diamole ascolto.


Fidiamoci innanzitutto delle nostre sensazioni, quelle vere, autentiche, di pancia. Sono le nostre prime alleate.


E poi, lentamente, espandiamo la nostra fiducia alle persone a noi care, ai nostri amici, ai nostri colleghi, alle persone che ci circondano.

In fondo, sono tutti esseri umani come noi, imperfetti esseri umani che molto spesso sbagliano, e a volte ci feriscono anche, senza forse neanche saperlo.


Un passo alla volta torneremo a fidarci anche della "vita", come quando eravamo piccoli, e guardavamo il mondo con gli occhi innamorati.


🌷

 

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Una genuina curiosità

Di cosa hanno bisogno i nostri bambini? 🐻

Che cosa possiamo donare loro di veramente prezioso? 💫

Un pizzico della nostra curiosità, quella vera, quella autentica.

La curiosità verso il loro "mondo", fatto di storie, emozioni, sogni, delusioni, voglia di essere loro stessi.

Di cosa hanno bisogno i nostri bambini? 🐻

Che cosa possiamo donare loro di veramente prezioso? 💫

 

Un pizzico della nostra curiosità, quella vera, quella autentica.

La curiosità verso il loro "mondo", fatto di storie, emozioni, sogni, delusioni, voglia di essere loro stessi.


Quando si sentono davvero visti da un paio di occhi curiosi, possono esplorare con più fiducia la loro esperienza interna. Sentono che c'è spazio per esprimersi, sentono che noi adulti gli stiamo donando quello spazio.


LO SPAZIO DI ESISTERE, nelle loro forze ma soprattutto nelle loro vulnerabilità, che li rende unici e veri. 🌱


Quando invece non siamo curiosi, o proviamo ad esserlo in modo forzato e costruito, loro se ne accorgono.

Sì, perché i bambini hanno dei poteri speciali: non hanno ancora sviluppato le capacità linguistiche raffinate di noi adulti, ma sentono tutto, si accorgono di tutto!

Non sono in grado di dirci "mamma, per favore, incuriosisciti un po' di me", ma incassano il colpo diventando a loro volta poco curiosi di sé stessi.

Incassano il colpo credendo che ciò che esiste dentro di loro forse non è poi così importante, se non ha destato l'interesse di mamma e papà.


Un dono speciale che possiamo fare loro è nutrire la nostra curiosità verso ogni dettaglio del loro essere, guardandoli negli occhi, esplorando le loro espressioni, interessandoci autenticamente.

 

🌺


Un bambino che si sente "visto" oggi, diverrà un adulto che potrà e saprà guardarsi dentro domani, con coraggio e fiducia.

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Ridere per stare bene

Quand'è l'ultima volta che hai riso insieme a qualcuno? Lo fai spesso? 

Ridere insieme ad un'altra persona è uno dei modi più evoluti e sorprendenti che abbiamo per stare in relazione. 😀

Quand'è l'ultima volta che hai riso insieme a qualcuno? Lo fai spesso?

Ridere insieme ad un'altra persona è uno dei modi più evoluti e sorprendenti che abbiamo per stare in relazione. 😀

I nostri sguardi si incontrano, c'è complicità, alleanza, una meravigliosa energia positiva e pura circola e abbonda tra noi. 
Che sia una risata leggera o una risata profonda, il rapporto tra essere umani non può che risplendere quando ci lasciamo andare a queste emozioni. 🦋

Per qualcuno di noi è un processo spontaneo e naturale, per altri richiede una certa fatica.
Sì, perché "concedersi" di ridere può non essere un fatto scontato. Significa fidarsi, affidarci, lasciarci andare, e soprattutto sentire che "meritiamo" questa GIOIA CONDIVISA.

A volte apprendiamo nella nostra vita che non possiamo permetterci di ridere, o di ridere troppo, perché per svariate ragioni chi ci cresce ci ha mandato questi messaggi. Molto spesso inconsapevolmente, senza saperlo.

Ma una volta adulti, possiamo scegliere di ridere, possiamo ricercare questo tipo di momenti con le persone a noi vicine, possiamo recuperare tutte quelle emozioni di gioia condivisa che forse abbiamo nutrito poco.

Perché tutti ci meritiamo di ridere, di gioire.

Anche tu.

🎈

Concedersi di ridere

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I doni meravigliosi della Mindfulness

Quali benefici regala la Mindfulness?

Proviamo a scoprirlo da chi l’ha davvero provata a sperimentare.

Quali sono i doni che la pratica Mindfulness genera al corpo e alla mente?

mindfulness bergamo corso

Proviamo a scoprirlo direttamente da chi l’ha provata, dalle persone con cui ho avuto l’onore di attraversare passo dopo passo un percorso di consapevolezza Mindfulness.

Ecco le loro testimonianze, che hanno scritto al termine del percorso intrapreso insieme:

🌿 Ho imparato a respirare e ad essere presente con i miei figli, apprezzare il cibo e il piacere di mangiare.

🌿 Mi ha aiutata a gestire l’ansia, concentrandomi su di me e sulle piccole grandi cose che mi circondano.

🌿 Maggiore consapevolezza in generale, ma soprattutto un aiuto concreto per gestire ansia e stress nella vita quotidiana. Sapere di avere un’ancora per tornare al qui e ora è stata una scoperta fantastica.

🌿 Il beneneficio più grande è stato imparare ad ascoltarmi. Imparare che esisto e che ho dentro molte cose che avevano bisogno di affiorare nella consapevolezza.

🌿 Consapevolezza delle mie emozioni. Ciò mi ha permesso di guardarle, osservare il mio corpo quando si manifestano senza allontanarle.

🌿 Sono mattoncini che credo porterò per sempre nel mio viaggio. La frase “sono solo pensieri” mi risuona, mi rasserena, e ridimensiona le problematiche giornaliere. Faccio meditazione più volte alla settimana e so che ora posso farla ogni volta che ne avrò bisogno…a gratis!

🌿 Mi infonde serenità e sicurezza. Mi stimola ad essere determinata e costante. Mi ha fatto capire meglio come amarmi e accettarmi.

Come si evince dalle loro parole, la Mindfulness agisce su ogni persona in modo diverso: ognuno sviluppa benefici personali, magari diversi dagli altri compagni di pratica.

La Mindfulness è infatti come un “abito su misura”, da indossare con morbidezza provando a starci comodi, con i nostri tempi. Non è una tecnica rigida, da percorrere tutti nello stesso modo, o che ambisce a dei particolari risultati.
Praticando, in semplicità e nel rispetto delle nostre unicità, senza chiederle nulla ci ripaga donandoci semi preziosi, che una volta piantati rimangono, formando un terreno di crescita fertile.

E ogni volta che lo desideriamo possiamo farli crescere, nutrendoli con il nostro umile e universale intento di farci del bene…meditando, in semplicità, i semini diverranno germogli, e i germogli nel viaggio della vita potranno evolvere in meravigliose piante.

Auguro a tutte le persone incamminate in questo viaggio di non stufarsi mai di nutrire i propri germogli, di non dimenticarsi mai di innaffiare la propria anima.

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Psicologa Bergamo e provincia - dott.ssa Sara Citro

Articoli curati dalla Dott.ssa Sara Citro, Psicologa, Psicoterapeuta ed insegnante Mindfulness.


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