Praticare Mindfulness vuol dire solo meditare?

Spesso si crede che praticare Mindfulness voglia dire soltanto sedersi su un cuscino, chiudere gli occhi e iniziare a meditare.
Pensiamo quindi che non faccia per noi, perché siamo sempre molto indaffarati, di corsa, e di certo non abbiamo tempo "da perdere" per sederci con gli occhi chiusi a pensare a chissà cosa.

Oppure siamo convinti che per rilassarci abbiamo bisogno di fare attività sportive, in movimento, in modo da scaricare le tensioni mentali attraverso lo sforzo fisico. Facciamo una corsetta, andiamo in palestra, partecipiamo al nuovo corso di Zumba, per riuscire a "non pensare a niente", per scrollarci di dosso i pesi che sentiamo nella nostra mente.
Sentiamo così di avere già gli strumenti utili per rilassarci. Perché dunque sprecare altre energie per imparare la "tecnica" della meditazione?

Avere queste convinzioni è del tutto normale, metterle in pratica anche, non c'è assolutamente nulla di sbagliato (se sta forse arrivando un po' di senso di colpa, prova a fare un respiro profondo e lascialo andare con un sorriso).

La domanda invece da porci con curiosità è: dov'è la nostra mente in ogni azione che compiamo? 
Il corpo guida la macchina, beve il caffè con gli amici, esegue il lavoro per cui veniamo pagati, digerisce il pranzo e la cena: ma la mente è davvero con lui? E' davvero "dentro" di lui?

La brutta notizia è che no, spesso e volentieri la nostra mente viaggia per luoghi e tempi lontani che non hanno nulla a che vedere con l'azione che stiamo compiendo nel presente. Stiamo pensando a cosa dovremo preparare da mangiare mentre sudiamo al corso di Zumba, a come comportarci con quel collega di lavoro che non sopportiamo mentre ceniamo a casa con la nostra famiglia. Se ci facciamo caso, noteremo con quanta frequenza la mente è impegnata a pensare a tutt'altro rispetto a quello per cui il corpo è impegnato.

La bella notizia è che non c'è nulla che non va in noi, è semplicemente la nostra mente che compie il suo incessante lavoro: pianifica gli eventi futuri e rielabora quelli passati. Ogni essere umano ha dentro la testa un cervello che continua a fare queste cose, siamo programmati così.

La notizia ancora più bella è che proprio noi esseri umani abbiamo un'altra capacità che ci rende diversi dagli animali: la possibilità di "osservare" quella stessa mente in continuo movimento. Possiamo fare caso alla sua attività, e accorgerci se è davvero con il corpo, dentro al corpo, immersa nell'esperienza del presente, o nel passato o futuro.
Possiamo fare una "fotografia" dei pensieri che stiamo producendo, notando se sono collegati o meno a quello che sentiamo nel corpo, che facciamo con il corpo. Questa si chiama consapevolezza, significa praticare Mindfulness nelle azioni di vita quotidiana.

E allora potremo andare a fare una corsetta, in palestra, al lavoro, a casa con la nostra famiglia, in un modo un po' diverso: con curiosità noteremo quando la mente ci conduce lontani, per poi scegliere di riportarla alle sensazioni del corpo che si muove, che fatica, che corre, che ama.

La meditazione si inserisce come una sorta di "allenamento" a fare attenzione a quello che succede in noi, momento dopo momento. Con l'obiettivo di usare questa capacità nella nostra vita quotidiana, per essere meno in balia dell'attività automatica del cervello, più presenti a noi stessi.

Quindi no, praticare Mindfulness non significa solo chiudere gli occhi, sedersi e meditare. 
Vuol dire rendere ogni momento della vita un'occasione per coltivare la consapevolezza.


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