MINDFUL EATING
La rivoluzione della mindfulness nelle tematiche alimentari è l’aver portato il focus dell’attenzione sul come mangiamo (piuttosto che sul cosa mangiamo), introducendo l’alimentazione consapevole come stile di vita.
La mindfulness gradualmente ci porta a scoprire un approccio alimentare sostenibile, equilibrato e sano.
Spesso mangiamo di corsa, tra un impegno e l'altro, con la testa che pensa a cosa deve fare dopo. Ci perdiamo un'infinità di dettagli e di esperienze che il cibo è in grado di regalarci.
Ma se riusciamo ad immergerci nel momento presente, nei sapori e negli odori che abbiamo di fronte...allora anche un semplice spuntino sarà per noi occasione di connessione e serenità!
I 5 sensi diventano la nostra guida, il respiro l'ancora che ci riporta nel corpo.
I pensieri che ci trascinano lontano dal presente diventano solo uno sfondo sfumato.
Protagonista della scena diviene il nostro sentire.
In questo approccio non ci sono diete da seguire, l'idea è di porre il nostro sguardo all'interno: ci alleniamo a diventare abili ascoltatori di noi stessi e del nostro appetito. Il focus non è su cosa mangiamo, ma è su come mangiamo, variabile molto trascurata nella quotidianeità frenetica di tutti noi.
Desidero ora sfatare un paio di false credenze su questo tema!
Non per forza da soli
Per assaporare il nostro pasto in modalità mindful non è necessario essere da soli.
Senz'altro viene più semplice all'inizio se non ci sono altre persone con noi, ma non è fondamentale.
Possiamo connetterci con il pasto anche mentre allattiamo il nostro bimbo, imbocchiamo il figlio più grande, siamo insieme a tutta la famiglia, a colleghi, ad amici o in mensa al lavoro.
Perché?
Perché mangiare mindful è un'esperienza interna, un ascolto che viene dal corpo, sia che esso sia da solo che in buona compagnia.
Bocconi in consapevolezza
E’ umanamente impossibile rimanere per tutto l’intero pasto connessi in modalità mindful con il cibo che mangiamo.
Perché?
Perché la mente vaga, viaggia, gironzola qua e là, e fa di tutto, sempre e comunque, per disconnettersi dall'attimo presente. Non perché siamo difettosi noi, o perché lei sia malvagia... è semplicemente un modo di funzionare del cervello umano.
Ciò che in semplicità possiamo fare è accorgerci di quando questo accade, e riportarla con gentilezza al pasto.
Avendo in mente questo aspetto, possiamo creare l'intenzione di rimanere connessi con il nostro corpo che si nutre il maggior numero di volte che riusciamo (e non per tutto il pasto!).
Anche se questo significa riuscire a farlo solo un paio di volte in tutto.
È un ottimo inizio, e dobbiamo premiarci.
Lentamente, con la pratica guidata da una disciplina gentile, e con il tempo che ci è alleato, ci ricorderemo sempre più spesso di mangiare in modo mindful...e questo "ricordarci" diverrà sempre più spontaneo e fluido.
Ma si tratterà sempre di flash, di istanti, di attimi di consapevolezza, come delle fotografie...ciò che cambia con l'esperienza è solo la loro frequenza, non la loro durata.
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